Lo specchio dell’io: ritornando da scrittrice
Abstract
Lo specchio dell’io: ritornando da scrittrice
Nel panorama della letteratura femminile italo-canadese degli ultimi anni, le descrizioni, le motivazioni e le conseguenze del viaggio di ritorno in Italia si sono trasformate ed arricchite di nuove e alquanto interessanti sfumature. Negli anni Settanta e Ottanta, il percorso di ritorno veniva considerato dagli scrittori come un viaggio di tensioni, disagi ed insicurezze linguistiche e culturali, anche se permetteva loro di allacciarsi al proprio passato e di riscoprire la propria italianità. Nelle ultime opere pubblicate recentemente da Mary di Michele, Flower of Youth, e Genni Gunn, Solitaria, il viaggio si presenta come trasformazione e specchio delle proprie capacità creative. Nella prima raccolta di poesie, Mary di Michele si trova a Casarsa delle Delizie dove viaggia attraverso il passato giovanile e problematico di Pier Paolo Pasolini, rispecchiandosi nella sua ricerca di creatività, passione, comprensione, perdono. Nel secondo libro, Solitaria, la scrittrice di origine friulana, si reca in Puglia, alla ricerca dei luoghi, miti, superstizioni e credi degli antenati di sua madre. Alla fine, attraverso il personaggio di Davide, ragazzo italo-canadese e alter ego della scrittrice, ella dà voce ad una duplice cultura, doppia lingua e capacità meta-creativa.
The Mirror of the Self: Getting back as a Writer
In The Flower of Youth by Mary di Michele and Solitaria by Genni Gunn, the theme of the return journey has been transformed to include a rewriting of self and of personal identity from a transcultural perspective.
DOI: 10.1400/204635
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