Radici. I paesaggi della memoria di Vicente Gerbasi: “Atrás queda la angustia”
Abstract
Radici. I paesaggi della memoria di Vicente Gerbasi: “Atrás queda la angustia”
Il saggio analizza l’elaborazione psicologica di un figlio che, dalla sponda americana, ricompone la malinconia della migrazione del padre, l’esperienza dolente per l’addio alle radici, in una nota esistenziale sull’umana finitezza. Una celebrazione mitica che accoglie ed esalta il luogo dell’anima eterna abbandonato, tradito e, al contempo, celebra l’umanità dell’anima (cordiale, affettuosa), i valori semplici, la laboriosità antica, la bellezza del paesaggio venezuelano (il tropico, i colori ricchi e smaglianti), la generosità dell’accoglienza.
Roots. “The Landscapes of Memory in Vicente Gerbasi’s. “Atrás queda la angustia”
The essay analyzes the psychological elaboration of a son who, from the American shore, recaptures his father’s melancholy as a migrant, and the sorrowful experience of bidding farewell to his own roots, with existential notes on man’s finiteness. A mythical celebration that welcomes and exalts the place of the eternal soul – abandoned, betrayed – and that, at the same time, celebrates the humanity of the soul (cordial and affectionate), simple values, the industriousness of old days, the beauty of the Venezuelan landscape (its tropics, its rich and dazzling colors), its generous hospitality.
DOI: 10.1400/272695
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